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Incentivi statali

Se l’obiettivo dell’incentivo statale all’acquisto delle automobili di nuova generazione è di diminuire l’impatto ambientale degli spostamenti degli italiani, dovrebbe esistere anche un incentivo all’eliminazione dell’automobile.

Rottama la tua vecchia auto e accetta di non poter acquistare nessuna nuova auto per i prossimi 4 anni: lo stato ti dà fino a 3.000 euro. Perchè i soldi? per incentivo a spenderli in mezzi pubblici.

30 Maggio 2009 at 13:58 PM Lascia un commento

Cosa sei disposto a perdere?

Siamo bombardati di offerte “green”. è il problema e la moda del momento, per cui qualunque prodotto, dall’automobile alla scatola di pelati, va sul mercato proclamando quanto è sensibile all’ambiente (una volta si diceva natura, ma è troppo old-style), quanto è riciclabile e quanta energia rinnovabile ha consumato per essere prodotto.

Chi non riesce a produrre green, nemmeno a scriverlo sull’etichetta, esce con le linee guida. manualetti che dicono come usare bene il prodotto. Ecco che i produttori di energia consigliano di comprare lampadine a basso consumo, distributori di acqua potabile consigliano di usarne meno, eccetera.

Comincerei però a chiedermi cosa siamo veramente disposti a perdere in nome della protezione dell’ambiente. dobbiamo convincerci che proprio ciò che più ci è comodo è ciò che più inquina. comprare un auto ecologica è buono, non usarla è meglio.

Qualcosa già perdiamo, e sono soldi, attraverso i finanziamenti, stanziamenti e incentivi che sostengono le varie iniziative. non basta secondo me ed è superficiale considerare questi incentivi positivi a prescindere. Leggevo dei dati sulla relazione tra tonnellate di co2 prodotte e milioni di euro di PIL: 111 tonnellate di CO2 ogni milione di euro di PIL. Morale: produrre denaro inquina. Io per produrre il mio stipendio uso la macchina, il pc, la corrente elettrica. 1000 euro costano 111 kili di co2. Significa che se installare un pannello solare costa 10.000 euro, nel suo ciclo di vita deve almeno evitare (evitando l’uso di energia elettrica da fonti tradizionali) che siano prodotti 1110 kili di co2. E’ vero? indaghero’. ma lo stesso ragionamento si dovrebbe applicare ai 2000 euro di incentivo all’acquisto di auto ecologiche, alle detrazioni per l’acquisto di caldaie, eccetera.

Perdere i soldi in nome dell’ambiente è una condizione che siamo disposti ad accettare. Tanto più se sono soldi dello stato. sono nostri, ma sono ormai così lontani dalle nostre tasche che accettiamo di buon grado di spenderli (un po’ come l’effetto carta di credito, per cui se non tocchiamo la banconota fisicamente, siamo più disponibili a spenderla). Siamo sicuramente meno disposti a perdere altre comodità. L’auto, la luce sempre accesa, il bagno abbondante, il lenzuolo bianco, il cioccolato ecuadoregno (e che sia l’80% senno’ non mi piace), la lavastoviglie, la pasta che bolle in 1 minuto, e avanti così. provo a elencare qualcosa:

  • auto. sono disposto ad andare a piedi al metro’. sono 15 minuti di camminata. ma solo quando c’è il sole. quando piove, arrivo zuppo al lavoro e non è accettabile. ma come facevano i nostri nonni che andavano al lavoro in bici? glielo chiederò.
  • luce: perchè ho comprato per il salotto quelle belle lampade satinate? dentro hanno tre lampadine alogene da 70 watt. accidenti però, ‘ste lampadine a basso consumo ci mettono una vita (ben 1 secondo!) ad accendersi. insopportabili (!)
  • bagno: bello farsi il bagno ricoperti d’acqua. quanti litri sono? boh, troppo difficile misurarli, la vasca non è un parallelepipedo, altrimenti sarei capace di calcolare il volume. ci vorrebbe un misuratore di litri d’acqua inserito nel rompigoccia.
  • lenzuolo: perchè deve essere bianco. il cotone in natura è grigio. costa sbiancarli e costa tenerli bianchi. perchè non lanciamo la moda del lenzuolo colore naturale?
  • il cioccolato: voglio bene agli ecuadoregni, hanno un’economia basata (tra l’altro) sul cacao. ma proprio non possiamo accontentarci delle nocciole, che crescono da noi?
  • la lavastoviglie: conviene usarla, è vero, ma magari conviene solo quando si lava il servizio da 12. se mettessimo i litri d’acqua che consuma in una bacinella, forse ci renderemmo conto che per lavare i piatti e le pentole della sera (spesso è sufficiente un getto d’acqua, senza quasi strofinare) basterebbe una passata nel lavandino.
  • la pentola che bolle in un minuto: ho preso un piano cottura con 5 fuochi. quello centrale ha 3 corone, come quello dei grandi ristoranti, così l’acqua bolle prima. ma quanto gas consuma?
  • l’ascensore: se mettessimo l’ascensore a monete (anzichè dividere la spesa per l’energia elettrica tra i condomini) forse ci renderemmo piu’ conto di quanto costa e magari lo useremmo di meno.

Chi deve essere disposto a perdere però non deve essere solo il singolo quando è a casa. sarebbe troppo facile. deve esserlo anche il singolo quando va al lavoro, dipendente o imprenditore che sia. ancora qualche esempio:

  • l’enel non chieda aiuti dallo stato se c’è un calo dei consumi (notizia di qualche mese fa). non dovremmo essere tutti contenti di questo fatto?
  • le aziende di servizi (società di consulenza) dichiarino che tutti i viaggi dal cliente saranno fatti il più possibile con i mezzi pubblici (no, i taxi non sono mezzi pubblici). se ci si metterà mezz’ora anzichè un quarto d’ora, il costo derivante dalla differenza di tempo sarà spartito a metà tra il cliente e il fornitore.
  • eliminiamo i condizionatori dagli uffici, anche quelli della direzione
  • oltre ai buoni pasto, diamo i buoni viaggio. spendibili solo sui mezzi pubblici.
  • le luci devono essere spente di default, e accese solo quando c’è veramente qualcuno.

28 aprile 2009 at 7:36 am 1 commento


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